Opere

Luigi Massara  (Poeta e Saggista)

Luigi Massara, è nato a Cinquefrondi nel 1941. Vive a Maropati. Poeta e saggista. Docente di lettere nelle scuole medie statali di primo e secondo grado, ha coltivato sin da giovanissimo la poesia, dimostrando una particolare predilezione per il genere satirico-umoristico di stampo popolare. Ha scritto molte farse carnevalesche in vernacolo ritmato e rimato, rappresentate in pubblico, che ripropongono tradizioni e riti di grande vivezza.

Ha pubblicato:

copertina nu sonnu‘Nu sonnu stranu

La Brutia Editrice, Polistena, 1981.

E’ un poemetto dialettale, in cui il protagonista (Peppi) sogna di fare un viaggio nel regno di Cinquefrondi in compagnia dell’arcangelo Michele, calato dall’alto quasi per mostrare a Peppi la catena di vizi e di storture, a cui si lega la vita di quegli abitanti.

E. Frangella, direttore di Calabria letteraria, così scrisse all’autore, dopo aver letto il poemetto: Ho letto il suo lavoro e l’ho trovato magnifico. Lei è un poeta con la P maiuscola.

copertina studioL’aspetto fono-morfo-sintattico e lessicale della lingua di ‘Nu sonnu stranu

La Brutia Editrice, Polistena, 1981.

E’ un valido documento sulle norme grammaticali del dialetto di Cinquefrondi e degli altri paesi della piana di Gioia Tauro. Per gli alunni di ogni ordine e grado il libro costituisce un interesse singolare e una fonte di studio anche per migliorare l’uso della lingua italiana.

copertina lu tempu volaLu tempu vola

Centro Studi Medmei, Rosarno, 1982.

E’ una raccolta di sonetti dialettali, i cui motivi ispiratori riemergono dal fondo della memoria, col magico sentore delle favole antiche, e si affacciano alla ribalta del nostro tempo, recandoci il genuino messaggio di un’età e di un’epoca irripetibile.

copertina la famiogliaLa famiglia nei proverbi e nei modi di dire calabresi

S.D.S. & C.M.C., Reggio Calabria, 1990.

E’ un libro la cui lettura inculcherà certamente nell’animo dei Calabresi, e dei Cinquefrondesi in particolare, l’amore verso la natura e verso la propria terra di origine, in cui si ascolta – a volerla comprendere – l’ansia e il respiro degli antichi padri, il dramma e la sofferta poesia d’una esistenza vibrante di insostituibili valori.

copertina l agricolturaL’ agricoltura nei proverbi e nei modi di dire calabresi

La Brutia Editrice, Polistena, 1996.

Pur nella varietà dei toni, dettati da contingenti fenomeni d’ordine storico-sociale ed etnico-ambientale, questo libro puntualizza ed esalta l’amore per la terra, nella quale affondano le loro radici i valori della semplicità schietta, della continuità storica dell’uomo e del suo modo autentico di essere e di porsi in relazione con gli altri e con l’Eterno.

copertina viziVizi e virtù nei proverbi e nei modi di dire calabresi

L.E.A., Gioia Tauro, 1999.

E’ un libro che nasce da una seria e meticolosa ricerca sui valori, le frustrazioni e la forza morale che da sempre guidano il duro cammino della società calabrese. I vizi e le virtù, i difetti e i pregi, che vengono evidenziati attraverso precisi riferimenti storici e morali, suggeriscono conforto, ammaestramenti e fiducia, fede e speranza laddove le devianze di varia natura farebbero ritenere il contrario.

Tra il suo materiale inedito, molte composizioni in lingua e il romanzo Da Quarto al Mèsima.
copertina da quartoDa Quarto al Mesima è un romanzo-saggio nel quale vengono esaltati, senza retorici infingimenti, valori primordiali e testimonianze storico-letterarie che costituiscono le solide strutture morali e antropologiche della società calabrese.

E’ passato un po’ di tempo dall’inserimento di questa pagina sul sito ilmiosud.it e mai un parente, amico o semplice conoscente che mi abbia contattato per essere caduto eventualmente in errori, espressioni comuni o disattenzioni.
Sarà, probabilmente, che oggi attraversiamo un momento di caduta libera e nessuno tiene a parlare e scrivere correttamente. “Ho caduto o son caduto – esclamò un ragazzino del mio tempo – sempre a terra ho andato”.

Nonostante questa “dimenticanza” non ho pensato solo a “empir” di cibo il sacco, ma a studiare, a pensare e a scrivere, riuscendo a portare a termine “Da quarto al Mèsima”, un romanzo-saggio sul quale si sono espressi in modo lusinghiero Isabella Loschiavo e Francesco Scattarreggia.

Dalla recensione critica di Isabella Loschiavo:

Luigi Massara, appassionato cultore di tradizioni calabresi e studioso del volgare, ha scritto un romanzo-saggio facendo un excursus storico – folcloristico e culturale dei luoghi caratteristici, da Genova fino all’estremo sud, attraversati in treno.

Nel contesto delle descrizioni puntuali ed erudite sono inseriti riferimenti lettereari tanto che dalla lettura globale scaturisce una miscellanea ben composita. L’intercalare di proverbi, di leggende tipicamente calabresi, espressi in vernacolo, ed anche i dialoghi e nel volgare eloquio conferiscono al modus narrandi un climax ascendente. Viaggiando sul filo della memoria, intesse le sue disquisizioni di aneddoti interessanti, soffondendo di mistero e fiabesco anche gli aspetti reali. Nella duplice veste di auctor e viator si sofferma a enucleare tappe determinanti dell’entroterra della Piana di Gioia Tauro, della costa ionica e tirrenica. Inserisce figure di umili nel contesto dei racconti e rende dinamico l’iter delle numerose storie attraverso il dialogo, che dà l’imput ad approfondire i particolari attinenti a determinate situazioni diacroniche. La bambina è depositaria di tante informazioni, perchè le trasmetta, a sua volta, ai figli, e di generazione in generazione vengano memorizzate e riscritte nel grande libro dell’eternità.

Molti aneddoti, che potrebbero essere considerati superstizioni, sono speculari di comportamenti usuali, che connotano la quotidianità degli anziani e appartengono al mondo dei valori, custoditi come tesori preziosi. Il libro di Luigi Massara potrebbe essere un vademecum per chiunque volesse approfondire le proprie conoscenze sulla Calabria. Una volta dato alle stampe, dovrebbe circolare nelle Scuole affinchè i giovani siano informati sulla storia e sulle tradizioni in ambito locale.

Dalla recensione critica di Francesco Scattarreggia:

Da Quarto al Mèsima è, come lo stesso autore puntualizza, un romanzo-saggio nel quale vengono esaltati, senza retorici infingimenti, valori primordiali e testimonianze storico-letterarie che costituiscono le solide strutture morali e antropologiche della società calabrese.

Massara ha focalizzato taluni aspetti, tipici nell’approccio umano ed esistenziale, che resistono al precario e desolante fenomeno del consumismo e della globalizzazione. In effetti la corsa verso l’apparenza, per nascondere pericolose crepe nella società civile e nel modo di fare cultura e politica, scuote solo in parte la bene strutturata personalità del calabrese. Lo svolgimento e il susseguirsi delle varie tappe geografiche risultano opportunamente saldate da un coerente spirito di chiarezza e di serena comunicazione: i costanti riferimenti culturali e le citazioni, in lingua e in dialetto, non sono mai acronici o giustapposti, ma saldano e rafforzano la logica della testimonianza di un sano messaggio d’amore e di rispetto per la fatica e la miseria.

Toccante e struggente risulta l’affresco che Luigi Massara disegna a proposito della guerra del 1915-18 e la figura del proprio padre ne esce connotata dal dolore e dalla sofferenza, patiti in silenzio di fronte al flagello e allo strazio di giovani vite. Perizia e sicuro possesso di mezzi espressivi si riscontrano nella descrizione del paesaggio: esso non è mai visto come estatica contemplazione apollinea, farcita, magari, da pesanti o noiose lungaggini, ma è rappresentato in una emozionante Koinè di uomini, animali e cose, interdipendenti e coagenti, in un processo che, pur non essendo onirico, si svolge e si concretizza attraverso solidi convincimenti d’ordine atavico.

In sostanza, dopo le serie prove filologiche, di tradizioni popolari e di rivisitazione mitologica, Luigi Massara, con questo romanzo-saggio, si ripropone ai lettori in veste di “pellegrino e archeologo poetico”, attraverso un itinerario serio, documentato e, dunque, interessante.

Incoraggiato dai loro apprezzamenti, mi sono rivolto ad alcuni editori ed enti locali per sapere se fossero interessati alla pubblicazione del libro o a sostenerlo, ma di fronte al loro comportamento, improntato a indifferenza o a problemi economici (che, guarda caso, saltano fuori ogni volta che c’è di mezzo il sottoscritto che offre cultura e non eventi sportivi, musicali, feste e sagre paesane), ho pensato di rivolgermi a editori stranieri, intenzionato a tradurre il libro nella lingua dei loro paesi. Per esempio in inglese:

Luigi Massara – From Quarto to Mèsima(novel-sage) – Chap I: Preparations

We were in the house of aunt Mela that Sunday of July a few years ago, in Quarto Alto, a residential neighborhood, adjacent to the city of Genoa.
The day before her son Santo get merried and therefore grandmother Teresa, her mother, my wife Nella in I were her guests with other relatives.
The heat It was unbearable, but in the air you could breathe someting of happines because, after one week spent out of town, we were to return home.
With us would come to Calabria the aunt and for the first timeValentina. Our little cousin, only ten years old, lively like a little bird, following her grandmother in the preparations for the trip, he asked:
« Grandmother, why the bells are ringing in celebration and longer than usual? »
« Because today is Saint Georges feast », answer felt.
« Saint George? But it is not the on horseback saint ? », Valentina said.
« Yes.», replied the aunt, « You have to know that Saint George, name that in greek means farmer, is the patron Saint and protector of Genoa toghether with Saint John the Baptist. The period of its life, according to some sources, is placed betwen 280 and 303 after Christ, to the time of Saint’Ambrose and Saint Gennaro.
His parents, of noble family, educated him to the christian religion up to the time he entered in the military service. He moved to Lydda, to Palestine, enlisted in the Diocletians army, playing the role of officer of the militias…

Oppure in francese:

Luigi Massara – De Quarto à Mèsima(roman-sage) Chap I: Les préparatifs

Nous avons été chez la tante Mela un dimanche de juillet il y a quelques années, à Quarto Alto, l’un des quartiers résidentiels, à proximité de la ville de Gènes.
Le jour précédent son fils Santo s’était marié et donc grand-mère Teresa, sa mère, ma femme Nella et moi étions ses hôtes avec d’autres parents.
Il faisait une chaleur insupportable mais dans l’air on respirait un je ne sais pas quoi d’heureux car, après presque une semaine passée hors du pays, nous allions revenir à la maison.
La tante serait bien aussi venue en Calabre avec nous et pour la première fois Valentina. Notre petite cousine, dix ans tout juste, vive comme un oiseau, en suivant la grand-mère dans le cadre des préparatifs pour le voyage, demanda:
« Grand-mère, pourquoi les cloches jouent à la fête plus longtemps que l’habituel? »
« Parce que aujourd’hui c’est la fête de Saint Georges », repondit- elle. »
« Saint Georges? Mais n’est-ce pas le saint à cheval? », observa Valentina.
« Oui.», répondit sa tante, « Vous devez savoir que Saint Georges, nom qui en grec signifie agriculteur, c’est le patron et le protecteur de Gènes avec Saint Giovanni Battista. La periode de sa vie est placée, selon les sources, entre 280 et 303 après Jesus Christ, au temps de Saint’Ambrogio et de Saint Gennaro.
Les parents, de noble lignée, l’ eduquèrent à la religion chrétienne jusqu’à son entrée dans le service militaire. Il déménagea en Palestine, s’enrôla dans l’armée de Dioclétien…

Dopo aver tradotto, però, qualche pagina, mi sono accorto che l’intera traduzione avrebbe richiesto molto tempo e sacrificio, a parte l’ovvia difficoltà a rendere appropriata la parte dialettale corrispondente.

Per questo motivo e, accogliendo il suggerimento di un amico, esperto di informatica, ho ritenuto opportuno mettere l’opera in rete, dando così modo a tutta la comunità dei naviganti in linea di leggerla un po’ alla volta e gratuitamente.

Da Quarto al Mesima